L’ultima prova disputata a Lommel del Mondiale MXGP 2020 ci ha privato di altri due piloti dei piani alti del Mondiale 2020, infatti hanno concluso anzitempo la loro stagione sia Glenn Coldenhoff che Henry Jacobi.
Foto: Davide Messora
Il bollettino di “guerra” della 13° tappa del Mondiale ci toglie dalla griglia di partenza altri due piloti.
L’olandese della Gasgas ha riportato la frattura da compressione di tre vertebre all’inizio delle prove cronometrate, ma non ha avuto problemi di movimento a braccia e gambe. Invece il tedesco del team SM Action ha riportato la lussazione della spalla. Per entrambi si tratta di rivederli in pista non prima del 2021, e per Jacobi non si sa ancora sotto quale tenda, perchè come ha scritto lui sui social non ha ancora un contratto per la prossima stagione.
Siamo andati a fare la conta dei piloti che sono fermi ai box per infortunio e i numeri iniziano ad essere preoccupanti.
Dei piloti regolarmente al via di tutte le gare del circuito iridato sono ben 13 quelli costretti a casa per infortuni più o meno gravi, solo nella classe regina. Ecco chi sono:
#6 Paturel, #22 Strijbos, #24 Simpson, #27 Jasikonis, #29 Jacobi, #33 Lieber (ritirato dal mx), #41 Jonass, #43 Evans, #66 Iker Larranaga, #77 Lupino, #84 Herlings, #259 Coldenhoff, #297 Gole.
Nella MX2 i numeri sono un po’ più bassi, ma se li sommiamo a quelli della 450 arriviamo al considerevole numero di 20 piloti totali. Ecco i nomi:
Haarup #11, Roosiorg #75, Sydow #104, Haavisto #142, Crawford #199, Laengenfelder #516, Hofer #711.
Vuoi per una stagione strana, fatta di una preparazione insolita per via dello stop di 5 mesi dovuto al covid-19, poi ricominciata in quarta con tre Gran Premi in una settimana che ha costretto i piloti a tempi di recupero molto brevi tra una gara e l’altra con rischi maggiori di infortuni.
Purtroppo abbiamo assistito anche ad incidenti che potevano rivelarsi molto seri, come quello di Herlings a Faenza e Jasikonis a Mantova. Fortunatamente i due ragazzi sono tornati a casa sulle loro gambe e questo è una bella notizia.
L’argomento è stato trattato e ritrattato ormai, moto sempre più facili e potenti, protezioni personali ridotte all’osso, e i tracciati? Non ci sentiamo di colpevolizzare i disegni delle piste e la loro lavorazione prima delle gare, ma sicuramente qualcuno avrà da ridire. Di certo la soluzione non è tornare indietro di 20 0 30 anni come molti di voi staranno pensando, ma qualcosa secondo noi va fatto.
Ridurre la cilindrata della MXGP potrebbe essere una soluzione, o addirittura passare alla cilindrata unica per il Mondiale.
Il promoter e la Federazione Internazionale dovrebbero prendere seriamente in esame la questione, anche se la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e di certo gli infortuni fanno parte di questo sport da sempre.
Però cercare di ridurre un po’ i fattori di rischio è interesse di tutti coloro che fanno parte del circus iridato. Un cancello vuoto per un terzo non fa bene a nessuno e non è quello che si merita di essere visto nelle dirette TV.