Abbiamo sentito piloti e team manager. Ci è sembrato il caso di andare alla radice affrontando certi discorsi con i gestori dei tracciati e dei loro moto club.
Iniziamo dal MC Esanatoglia, uno degli impianti storici a livello nazionale ed uno dei moto club marchigiani sempre in prima linea nell’organizzazione e gestione delle gare più o meno titolate.
A risponderci è stato Enzo Tempestini, membro del direttivo e addetto stampa del moto club. La sua profonda esperienza a 360 gradi del nostro sport ci ha fornito un quadro della situazione della loro realtà, poi siamo andati oltre ampliando il discorso.
Non è un momento facile anche per loro.
Quest’anno Esanatoglia dovrebbe ospitare due gare molto importanti, la selettiva di Europeo mini (già rinviata ma non ancora confermata) ed una delle finali dell’Italiano junior. Ma solo il tempo ci dirà se sarà possibile.
Ma andiamo all’intervista.
Questa pandemia quali e quanti (se si possono quantificare in maniera esplicita) tipi di danni sta portando ad una struttura come la vostra?
Il periodo di chiusura forzata dell’impianto sta creando due primarie difficoltà al Moto Club. La prima ovviamente è quella a livello economico, per i mancati proventi derivati normalmente dalle quote pagate dai piloti per l’ingresso agli allenamenti e la seconda è quella dovuta alla mancata manutenzione dell’intera struttura che, “abbandonata” a se stessa per un lungo periodo avrà bisogno di essere ripristinata con interventi di straordinaria amministrazione. Una lama a doppio taglio che, se prima non ci permette di avere introiti, dopo ci costringe a spese maggiori per la ripartenza. Quantificare con esattezza il mancato incasso è difficile ma di solito i primi mesi dell’anno sono quelli che portano più “ossigeno” nelle nostre casse dato che a Esanatoglia ci si può allenare quasi sempre anche in caso di maltempo. Rimanere chiusi a Marzo, Aprile e Maggio, potrebbe far segnare un -30/35% sul totale annuo.
Ci vorranno altri mesi per ripartire, che tipi di problemi sorgeranno anche nell’organizzazione di una gara? Questi periodi senza incassi peseranno anche su quello?
La ripartenza dovrà essere gioco forza graduale e probabilmente, prima di parlare di gare, ci sarà un periodo di “zona franca” per permettere a tutti i piloti che sono stati fermi per lungo tempo, di riprendere una condizione fisica che consenta loro di gareggiare in sicurezza. Le problematiche di organizzare le gare, fermo restando quelle che fino ad ora venivano affrontate regolarmente, saranno prima di tutto legate alle condizioni che detteranno eventuali protocolli di sicurezza da adottare per permettere un regolare afflusso delle persone all’interno delle strutture e di pari passo, l’eventuale reperibilità di personale idoneo a far rispettare gli stessi protocolli. Al momento è impensabile sottrarre personale sanitario dagli ospedali o magari soltanto dalle varie organizzazioni di primo soccorso per far disputare una qualsiasi tipo di manifestazione sportiva e quindi, visto l’elevato numero di persone necessarie tra medici, infermieri e primo soccorso, questa potrebbe essere una delle problematiche più grosse da affrontare per essere certi di poter organizzare una gara fornendo gli standard di sicurezza minimi richiesti. Ovviamente, i mancati incassi dei quali abbiamo già detto prima, peseranno e notevolmente sulle casse della nostra Associazione. A volte, per affrontare al meglio le gare, vanno pianificati investimenti che vengono effettuati utilizzando il fondo cassa creato con gli incassi provenienti dagli allenamenti e va da se che, se questi incassi non ci sono, gli investimenti non possono essere sostenuti.
Il vostro tracciato è sempre molto apprezzato. Avete in mente, passata questa fase, di implementare questo bel lavoro con altri investimenti? Se si su cosa punterete?
Il lavoro svolto negli ultimi anni ha dato ottimi risultati e tanta gente è tornata ad allenarsi a Esanatoglia proprio per le ottimali condizioni della struttura partendo dal fondo del tracciato fino ad arrivare ai vari servizi offerti. Negli ultimi anni possiamo affermare tranquillamente di essere stati i primi nelle Marche ad alzare il livello di cura della struttura e questo ci ha permesso di ricevere grandi consensi da tutti i piloti provenienti dal territorio italiano ma anche dagli stranieri che spesso ci vengono a trovare. Al momento, ritornando sul discorso degli investimenti previsti per ottimizzare l’impianto in vista delle gare, avevamo in progetto di realizzare un’area lavaggi permanente con caratteristiche di primo livello per essere funzionale al meglio ma, purtroppo, questo “stop” forzato ci ha ovviamente obbligati a posticipare il tutto a data da destinarsi. Inoltre, è stato ripreso in mano il progetto di un’area attrezzata con un punto ristoro “self service” per dare a tutti gli utenti la possibilità di acquistare una bibita fresca, un caffè e magari qualcosa da mangiare “al volo” durante gli allenamenti. Nella stessa area si parla da tempo dell’installazione temporanea di una piscina fuori terra. Ma al momento, non possiamo dire se questo piccolo grande “sogno” si potrà avverare per l’estate prossima o no.
La paura che molte attività possano non riaprire è alta. Credi che anche i crossodromi potrebbero correre lo stesso rischio?
Le ultime direttive della F.M.I. in termini di omologazione e di rispetto di alcune regole fondamentali per la sicurezza hanno già messo in difficoltà parecchie Associazioni che gestiscono i vari tracciati e questa pandemia non ha fatto altro che amplificare queste difficoltà. Alcuni impianti si troveranno ad affrontare grosse problematiche per pianificare le riaperture ma credo che le strutture di un certo livello rimarranno tranquillamente in “vita”. Anzi, mi auguro che i migliori impianti della nostra regione continuino a fare attività e che continuino a migliorarsi nonostante tutto anche se, ad oggi, nelle Marche risultano 30 impianti “certificati” e altri ad uso “privato” che sinceramente mi sembrano un po’ troppi rispetto al numero dei piloti presenti in Regione.
Parliamo ora ad ampio raggio sul nostro amato sport, quali saranno secondo te i nuovi scenari anche a livello nazionale ed internazionale? Anche la MXGP dovrà fare qualche passo indietro? In che modo secondo te?
Al momento è praticamente impossibile ipotizzare scenari per il prossimo futuro del nostro sport. Come di consueto, la priorità spetta al Campionato del Mondo e fino al che non ci sarà una situazione chiara di come si svilupperà il calendario della MXGP, è ovvio che in Italia tutto rimane in sospeso. Che la MXGP faccia dei passi indietro nel senso di ridurre il numero delle prove in calendario, almeno per questa stagione, la vedo come unica soluzione possibile per assegnare i titoli 2020 ma che questo possa accadere, viste anche tutte le restrizioni per poter varcare i confini nazionali messe in atto da quasi tutti i paesi europei, lo vedo alquanto improbabile, almeno ad oggi. In Italia, i serrati calendari nazionali che affollano quasi tutti i week end dell’anno a partire da marzo a ottobre dovranno essere rivisti e penso anche “compressi”. Non escludo la possibilità che qualche campionato venga assegnato in prova “unica” ma spero vivamente che non si arrivi a tanto il che significherebbe essere arrivati veramente al limite di tutto.
Parliamo dei vostri utenti, i piloti. Chi soffrirà di più questo periodo e come pensi si potrebbe riflettere anche negli allenamenti che si fanno in pista in settimana, anche qui ci sarà un grande cambiamento?
Tutti stanno soffrendo oltre modo questa situazione. Dal professionista all’ultimo dei piloti “della domenica” e cioè di quelli che vanno in pista solo per puro divertimento e che magari non partecipano alle competizioni. Le ripercussioni più grandi ricadranno proprio sugli utenti “amatoriali”, quelli che in settimana avranno poche possibilità di allenarsi. Come ho detto precedentemente penso e spero che nel momento di una eventuale ripartenza di tutto il sistema sportivo, ci sia un periodo per una ripresa graduale degli allenamenti per permettere a tutti di riprendere una condizione fisica sufficiente per gareggiare in sicurezza. Il cambiamento nella gestione degli allenamenti da parte dei vari Moto Club potrebbe essere soltanto quello di tenere gli impianti aperti, sempre in condizioni ottimali, più giorni possibili anche in settimana proprio per permettere a tutti di allenarsi in base alla propria disponibilità di tempo.
In che modo la Federazione potrebbe aiutare questo sport a rendere meno difficile una ripresa delle attività? Voi come moto club avete delle idee per “aiutare” i vostri tesserati?
Purtroppo in questo caso, la nostra Federazione dovrà rispettare dei protocolli dettati dal governo ed eventualmente dal C.O.N.I. e potrà fare ben poco per “alleggerire” quelle che saranno le prescrizioni da parte degli organi superiori. Pensare a degli aiuti economici diretti da parte di F.M.I. è praticamente un’utopia, visto il momento che tutte le Federazioni nazionali stanno passando ma proprio in questi giorni è arrivata l’informativa che, con il DPCM 6 aprile 2020 è stato previsto l’ampliamento dell’operatività del Fondo di Garanzia per l’impiantistica sportiva da parte del Governo il che significa che ci saranno dei finanziamenti a tasso “zero” ai quali si potrà accedere attraverso una richiesta da inoltrare direttamente all’Istituto il Credito Sportivo. Questo permetterà di ricevere liquidità per poter far fronte a degli investimenti nonostante le attività bloccate e gli incassi inesistenti. L’unica cosa che la F.M.I. potrà fare, sarà quella di rendere più comprensibili possibile le eventuali regole e limitazioni da mettere in pratica per la graduale ripresa delle attività e in questo caso, mi auguro soprattutto che possa mettere in pratica dei controlli per far si che riaprano solo le strutture in grado di rispettare le regole, evitando nella maniera più assoluta il pericolo di un ritorno di contagi. Per quanto riguarda il nostro Moto Club, stiamo valutando cosa poter fare al momento della ripartenza delle attività ma vogliamo guardare oltre il confine dei nostri tesserati, vorremmo poter dare degli aiuti concreti a tutti coloro che sceglieranno il Gina Libani Repetti di Esanatoglia, per riprendere gli allenamenti. Di certo, possiamo affermare che nel caso di prescrizioni per il rispetto di eventuali norme di sicurezza contro il COVID-19 riapriremo l’impianto solo ed esclusivamente se saremo in grado di tutelare al 100% tutti gli utenti da ogni rischio di contagio.
Qual è, per chiudere, il tuo auspicio per il futuro del motocross?
Ovviamente, il mio auspicio per il futuro non si può fermare al mondo del motocross. Anche con il rischio di incorrere in banale retorica, spero vivamente che tutto torni alla normalità prima possibile anche se personalmente credo che ci aspetta un lungo periodo di attesa. Per il motocross in particolare, mi auguro che questo momento sia stato di grande riflessione per molti e che tutti abbiano avuto modo di rivalutare quali sono i reali valori del nostro sport, di ognuno dei nostri ruoli, ma soprattutto il valore della nostra vita rispetto a quello che a volte è solo un “gioco”.
Grazie della chiacchierata Enzo, speriamo di rivederci in pista al più presto!
Grazie a voi ragazzi, a presto!
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