Abbiamo raggiunto e fatto due chiacchiere con Matteo Migliori, il 50% dell’SM Action racing team che nell’ultima annata era diventato il team Fantic Factory racing team MX2.
Foto: Daniele Barreca
Nella stagione appena terminata la squadra emiliana guidata da Matteo Migliori ed Emanuele Giovanelli aveva in gestione le Fantic ufficiali nella classe MX2 sia nel Mondiale, con due piloti, che nell’Europeo con uno.
Purtroppo, le cose non sono andate come sperato all’inizio dell’anno e già dopo la metà della stagione è maturata la decisione di sospendere l’attività.
“Le decisioni che ci hanno spinto a fermarci sono diverse” ha esordito Matteo “diciamo che senza il supporto di una casa factory è ormai impossibile fare una stagione completa nel mondiale solo magari con i nostri sponsor storici per fare un esempio. I risultati non sono stati quelli sperati, questo unito alla crisi del mercato che ha attaccato il mercato auto e moto, Fantic ha deciso di ridurre il budget e di abbandonare il progetto MX2. Probabilmente lo riprenderanno nel 2026. Quelli che erano i presupposti di una collaborazione di tre anni sono venuti meno. Dopo questo primo anno è maturata la decisione di fermarsi. Da parte di Fantic c’era la disponibilità di lasciarci il materiale per continuare, ma i piloti forti non ce n’erano più e non ce la siamo sentita di continuare. Inoltre, l’assenza di Emanuele in questo ultimo anno e mezzo si è fatta sentire e continuare da solo a seguire tutti gli aspetti del team era diventato pesante avendo un altro lavoro (stampaggio materie plastiche) da portare avanti. Con tutti e due disponibili era più semplice portara avanti il tutto ci compensavamo a vicenda.
Avremmo potuto continuare anche nel 2025, ma con piloti con i quali non si poteva puntare in alto e per noi non era il caso di farlo. Il team rimane comunque in attività, il figlio di Emanuele (Mattia) correrà nei campionati minicross con i colori del team e tramite qualche nostro sponsor storico probabilmente continueremo a supportare qualche nostro ex pilota. Non volevamo perdere tutto quello che abbiamo costruito in questi ultimi dieci anni da quando è nato il team. Poi chissà se nel corso della stagione viene fuori qualche altro nome per l’italiano può nascere qualcos’altro. “
Fantic ha mantenuto quello che aveva promesso a inizio stagione?
“Si si da parte loro è stato mantenuto tutto quanto promesso anche a livello finanziario. Quest’anno lo sviluppo dei motori della moto erano in carico a noi, le sospensioni erano Technical Touch. Avendo l’esperienza di tanti anni con Yamaha sapevamo dove agire e cosa serviva per fare andare forte le moto. Quello che mi ha spiazzato a livello economico è il fatto di aver realizzato diverse componenti a livello meccanico internamente nel team a spese mie, sapendo di avere un progetto triennale, per poi ricadere nelle casse del team alla fine di questa stagione.”
I piloti 2024 (Braceras e Karssemakers in MX2 e Fueri in EMX250) hanno deluso le aspettative…
“Kay era sicuramente il più talentuoso dei tre, ma ha sofferto del “mal d’Olanda”, sinceramente non ha mai digerito il fatto di vivere in Italia e questo oltre al fatto che sia lui che David si sono infortunati a inizio anno ne ha condizionato la stagione. Secondo noi non è stato un gran lavoratore, vivendo in Olanda non avevamo la possibilità di controllare cosa facesse, ma avevamo il feedback dei pochi ricambi consumati e la sensazione era quella che si allenasse poco . Braceras non ha avuto la crescita che ci aspettavamo rispetto all’anno precedente. Entrambi non hanno mai avuto un acuto, seppure in qualche occasione siano partiti nei primi cinque.
Fueri non è mai andato in forma nell’arco della stagione, sia in allenamento che in gara è caduto quasi sempre, forse il fatto di aver cambiato il suo staff tecnico personale ha gravato sui suoi risultati. Avrei voluto cambiare i piloti nel corso della stagione, per dimostrato il livello delle nostre moto, ma con i vincoli contrattuali che i piloti avevano con Fantic non è stato possibile. Nel corso dell’anno abbiamo avuto alcuni inconvenienti tecnici, a causa anche di qualche inefficienza dello staff tecnico, ma solo in una occasiona in tutta la stagione, a Riola, abbiamo rotto il motore.
A questo aggiungiamo anche che la trattativa con Fantic si è protratta per molto tempo nell’inverno scorso e le moto sono arrivate solo a fine gennaio, con le prime gare ormai alle porte. Noi arrivavamo da tre anni di moto KTM/Gasgas e tornare a Yamaha/Fantic non è stato facile in così poco tempo. Se avessimo continuato nel 2025 avremmo avuto già la macchina rodata e saremmo partiti già molto più pronti.
È stato un bellissimo capitolo durato 10 anni ad alti livelli, ora ci prendiamo 1-2 anni di pausa e poi vediamo se e come ripartire. Al momento mi sono comprato un bel Fantic 300 da enduro vado nei boschi con mio figlio e mi diverto, passo 2-3 ore nel weekend e poi torno a casa a fare il papà.”
Avete fatto un pensiero a prendere in gestione le nuove Ducati 250MX?
“Si, avremmo accettato volentieri, ma la cosa poi non si è concretizzata e la scelta è ricaduta su un altro team”
Le soddisfazioni più belle che ricordi?
“Vincere il GP in MX2 con Maxime Renaux, il secondo posto al Nazioni nel 2018 con Cervellin anche se poi fummo squalificati, il podio MX2 a Mantova con Adamo, nei primi anni il secondo posto nell’Europeo con Furlotti nel 2017 e la vittoria in qualifica di Alby Forato a Maggiora l’anno scorso. Tante piccole e grosse soddisfazioni che ripagano di tutti gli sforzi fatti. “
In generale i team privati non se la passano bene in questi anni…
“Se guardi il calendario 2025 è tremendo per i costi, se non hai alle spalle una casa factory un team fa veramente sempre più fatica a rimanere a galla. Si è innescato un meccanismo che non so dirti se c’è una soluzione, il livello è talmente alto che comunque per fare la MXGP e stare anche solo nei primi 7-8 devi avere un pilota di altissimo livello, moto molto performanti e quindi è impensabile fare un team al mondiale a basso costo. Noi come SM abbiamo investito e fatto il massimo per cercare di arrivare un giorno ad essere una squadra factory, ora arrivati a questo punto abbiamo deciso di fare un passo indietro come stanno facendo molti altri purtroppo.”
Infront che aiuti da per le trasferte ai team?
“Poco o niente, inoltre noi quest’anno essendo team factory non avevamo i vantaggi riservati ai team indipendenti da parte di Infront per le trasferte oltreoceano, quindi per le nostre finanze le trasferte hanno pesato in maniera gravosa. Se si fermano anche team com F&H che hanno una potenza economica fuori misura, o anche Standing Construct vuol dire che il gioco non vale più la candela.”
Abbiamo raggiunto anche Emanuele Giovanelli che, era in pista col figlio Mattia ad allenarsi, ma non ha voluto aggiungere altro a quanto già spiegato ampiamente da Matteo.
Grazie e ci vediamo presto in pista ragazzi!