Lorenzo ci parla della sua gara di Anaheim 2, la terza della sua stagione dove è riuscito nell’obiettivo di centrare l’accesso alla finale della classe Lites!
Foto: (Facebook profile Lorenzo Camporese – @Jason Michael Watkins)
Sentiamo direttamente dalle parole di Lorenzo come ha vissuto la giornata di gara ad Anaheim!
Ciao a tutti ragazzi di MxReport.it, ad Anaheim appena entrato in pista per il track walk del mattino mi è salita subito la tensione al massimo perché la pista era molto complicata, non mi sentivo assolutamente in grado di girare li.
In particolare c’erano due linee di whoops e delle whoops in salita che sembravano una cosa mostruosa, infatti già nelle prime prove non riuscivo a “batterle”. Per fortuna dopo i primi turni si sono smussate un po’ e con dei grossi cambiamenti alle sospensioni ho trovato un ottimo feeling che mi ha dato più sicurezza e più velocità.
Allo start della mia heat di qualifica non sono riuscito a scattare bene, ma mi sono riuscito ad infilare alla prima curva ed ero intorno alla sesta posizione. A quel punto ho dato tutto per cercare di rimanere agganciato ai primi e rimanere il più possibile attaccato a loro, davo gas anche in aria cercando di seguire le traiettorie di quelli davanti a me. Ho visti che i primi hanno un ritmo insostenibile e sono di un altro livello veramente.
Verso la fine ho visto che Mattia (Buso), mi ha segnalato che ero dentro i primi 9 (per cui qualificato alla finale), ho dato tutto quello che avevo e dopo il traguardo ho lanciato la moto a terra ed ho urlato di gioia abbracciandomi con Mattia.
Considerando da dove siamo partiti, con una moto comprata all’ultimo con sospensioni prese in prestito e motore di serie è una cosa eccezionale riuscire a rientrare nei migliori 20 del Supercross Usa. Questo è quello che più ci piace, arrivare in pista da super privati e poi riuscire a stare davanti a chi si presenta magari con bilico super ufficiale.
All’allineamento della finale ero fianco a fianco con piloti che finora avevo visto solo nei dvd e nei videogiochi e mi sembrava impossibile essere lì anche io. La gara l’ho corsa col sorriso, perché essere già dentro era il mio obiettivo più grande.
In gara sono partito nel gruppo, purtroppo sono caduto in un contatto con un altro pilota e ci ho messo un po’ a ripartire. Ho perso subito il contatto e nella finale anche l’ultimo viaggia come un “ufo”, dopo sono rimasto tranquillo cercando di stare in occhio, perché i primi sono arrivati a doppiarmi e sono stato in gara senza spingere troppo.
Ora cerchiamo di lavorare bene per migliorare sempre più, e puntiamo alla prossima gara di Glendale sabato prossimo.
Ciao e alla prossima!
Lorenzo Camporese #284