LA DIMENSIONE DEL PRESTIGE

Dieci giorni fa ha preso il via l’Italiano Pro Prestige 2025 da Ottobiano (PV). Proviamo ad analizzare quegli aspetti che più ci hanno destato interesse e curiosità.


 

Partiamo dall’organizzazione. Ormai l’Italiano è una macchina che ha trovato la sua identità anche a livello organizzativo. La FX Action dopo tanti anni ha ormai trovato il modus operandi per portare avanti questo campionato in maniera efficiente. Come sempre la prima mette in luce alcuni piccoli aspetti da definire ma nulla di insormontabile.

 

Il paddock del Prestige sta diventando sempre più professionale e con esso anche il contorno. Gioco forza anche il motoclub che ospita la gara ha un ruolo in tutto questo. Cercare di coordinarsi il più possibile dovrebbe essere d’obbligo.

Qualche volta però, anche noi addetti ai lavori, ci siamo trovati di fronte a fraintendimenti tra le parti che hanno creato minimi disagi (vedi parcheggio riservato o no, da pagare o no, che si è riproposto sia sabato che domenica). Anche la sala stampa sorvegliata a giorni alterni, purtroppo la zona è famosa per furti vari, ci ha tenuto un po’ in apprensione nel week end.

 

Purtroppo Ottobiano è un’impresa che va oltre la pista di motocross e nel fine settimana si è visto. L’Italiano era solo una delle manifestazioni, non LA manifestazione. Sinceramente forse in altri impianti l’attenzione anche per certi dettagli sarebbe stata sicuramente maggiore. Il South Milano deve far portare i conti e lo fa alla sua onestissima maniera. Nulla da eccepire, ma se va dato risalto al motocross non ci sembra la scelta più azzeccata.

 

Lupino con dietro la maggior parte degli spettatori accorsi a vedere la gara (ed alcuni erano accompagnatori dei vari piloti)

 

Il pubblico,  la TV… che dire. Un discorso ormai logoro. Non ci vorremmo più esprimere, ma a questo punto ci sembra logico che le due cose possano coesistere ma l’una penalizza l’altra a nostro avviso. Non possiamo lamentarci che ci sia poco pubblico alle gare, in primis perché a prescindere dalla passione oggi bisogna fare i conti anche con altro.

 

Fare chilometri, pagare uno o più biglietti, mangiare, nel complesso ha un suo costo. Oppure restare comodamente a casa davanti al pc e vedersi tutto gratis. Bellissimo per chi non ha una passione sconfinata.

 

La diretta toglie pubblico? Assolutamente si. Quanto? Poco o tanto lo toglie.

 

Alle volte certe scelte possono essere un’arma a doppio taglio. Ad occhio e croce, a parte la Spagna e la Germania, gli altri campionati nazionali non si vedono in diretta. Chi vuole si reca in pista e si gode lo spettacolo, altrimenti si cercheranno informazioni sulle testate di settore.

Non abbiamo il verbo e non possiamo fare altro che ipotesi, ma se tutti i soldi che si spendono per la diretta fossero riversati in un montepremi?

 

 

Valerio Lata, il mattatore della MX2, nelle prime battute di gara uno

 

L’aspetto sportivo. Il Prestige è oggi uno dei campionati nazionali più competitivi a livello tecnico. Secondo noi solo il Dutch Master e forse il campionato francese sono superiori. Se piloti stranieri di un certo calibro vengono a gareggiare da noi per prepararsi al mondiale un motivo ci sarà. Alcuni corrono per team italiani ma non sono di certo obbligati a venire.

Pancar, Gifting, Watson, Koch, Soubeyras in MX1 e Mikula in MX2 sono esempi sotto gli occhi di tutti. E poi ci sono i nostri: Lata, Lupino, Mancini in MX2; Monticelli, Tropepe, Lapucci, Quarti, Corci, Tuani in MX1. Tutti piloti di livello.

 

Isak Gifting protagonista e prima tabella rossa della MX1 in questo 2025

 

 

La parentesi sugli assenti è d’obbligo ma altrettanto stucchevole. Finchè la Federazione non prenderà decisioni forti potremo scordarci di vedere i nostri piloti migliori schierarsi dietro al cancelletto in una tappa di Pro Prestige.

Magari un montepremi più ricco potrebbe avvicinarne qualcuno ma non ne siamo così certi. Ma perché alcuni di loro vanno a fare campionati in giro per l’Europa e non vengono dirottati qui? Possiamo farli diventare tutti poliziotti? Sembra che ultimamente possano più loro che qualsiasi altro componente della giostra…

 

Jan Pancar, l’altro protagonista della MX1

 

 

Chiudiamo con alcune considerazioni sulle gare. Belle? Si. Combattute? Ni.

L’unica cosa simile ad un vero duello è stata la piccola bagarre tra Lupino e Mancini in gara uno MX2 e quella tra Pancar, Gifting e Monticelli in gara due MX2.

Per il resto sinceramente quello che abbiamo visto è che il divario tra i primi tre o quattro delle due classi e tutto il resto della concorrenza è abbastanza ampio, ma in questo tipo di competizione ci sta.

 

MX2 – Lata fa un altro sport anche quest’anno. La Ducati (bella e veloce la nuova Desmo 250 MX anche se con meno clamore intorno rispetto allo scorso anno) e Lupino dovranno sperare in altro per vincere un altro titolo tricolore. Ed occhio a Mikula e Mancini. Tra qualche mese potrebbero essere avversari duri per i due favoriti al titolo. Domenica abbiamo avuto le prime conferme, ne seguiranno sicuramente altre.

 

Dobbiamo ringraziare i ragazzi della 125 che hanno animato la gara ed hanno dimostrato che senza di loro la MX2 sarebbe molto più noiosa.

 

 

Simone Mancini, uno dei migliori piloti in lizza nella MX2

 

Julius Mikula, una delle belle sorprese nella MX2

 

 

La MX1 quest’anno è sicuramente la classe più ricca di talento.

Vivrà probabilmente su un duello a tre-quattro. Un ritrovato Ivo Monticelli dovrà fare qualcosa in più per contrastare il duo Pancar – Gifting che sembrano i favoriti al titolo. Ma Ivo ha mostrato che anche sul terreno a lui più ostico è riuscito per larghi tratti a stare con loro, sul duro potrebbe farlo ancora di più. Tropepe ha vissuto un’altra giornata sfortunata perché siamo certi che avrebbe lottato in quelle zone, anche Watson specialmente in gara due ha fatto vedere belle cose. Lapucci è sembrato in ripresa ma aspettiamo le prossime tappe per dirlo definitivamente.

 

E poi per gli altri aspettiamo di essere stupiti.

 

La prima curva di gara due della MX1

 

 

Per chiudere da nostalgici, l’Italiano entrerà nel vivo, in tutti i sensi, con il trittico Montevarchi, Cingoli e Castiglione del Lago. A buon intenditor… ancora un pizzico di pazienza gente.

 

 

Speriamo di rivederlo in pista al più presto nella MX1, secondo noi di voglia ne ha ancora tantissima…

 

 

Il via di gara uno della MX1, nelle primissime posizioni un’altro pilota “ritrovato”, Ivo Monticelli con a fianco Soubeyras e Tuani

 

 

 

 

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