Il massimo campionato nazionale ha visto quest’anno diversi spunti sia a livello tecnico che organizzativo. Proviamo a fare ordine prima del gran finale.
Iniziamo dalla competizione che poi è la cosa che ci sta più a cuore, senza lo spettacolo in pista il resto farebbe fatica a crescere. La MX1 ha visto, grazie a lui innanzitutto, la presenza di Alberto Forato.
Con tutto il rispetto per gli altri Alberto quest’anno ha fatto il cosiddetto click e vederlo in pista è un piacere per tutti. La concorrenza avrà da ridire ma i risultati parlano. Pur avendo saltato una prova a causa dell’infortunio in Francia gli basterà controllare per fare suo il suo primo titolo italiano nella MX1.
A dargli fastidio ci hanno provato sia Nicholas Lapucci che Alvin Ostlund.
L’italiano della Fantic ha vissuto un annata difficile a causa di alcuni infortuni e ad un adattamento alla 4T che ha richiesto tempo. Sicuramente a tratti è stato un lontano parente di quello stratosferico del 2021. Speriamo di vederlo sempre più veloce sia alla Malpensa che nel 2023, ancora per lui c’è da trovare una sistemazione visto che non farà più parte dei progetti Fantic.
Lo svedese del JK Racing è stato una presenza importante del torneo anche se ha raccolto tanti ottimi risultati gli è mancato l’acuto. Vediamo alla Malpensa.
È mancata molto la presenza di Ale Lupino. Lui avrebbe animato ancora di più la battaglia. Speriamo solo che i problemi fisici che lo hanno attanagliato siano ormai superati. Il 2023 deve essere l’annata del rilancio.
I vari Tropepe, Zonta, Pezzuto, Croci, Philippaerts e De Bortoli sono ottimi contendenti ma non hanno mai trovato, per motivi diversi, la continuità necessaria per essere protagonisti.
Ma in questa classe ci sono una decina di piloti di grande rilevo. Domandina…….ma se ci aggiungersi Guadagnini, Monticelli e perché no Cairoli??? Sarebbe un Italiano che ci invidierebbero. Sta agli organi competenti fare in modo di portarli nel campionato, si può fare secondo noi.
Nella Fast dopo l’infortunio di Giulio Nava strada spianata per Joaquin Furbetta che senza pressioni e con tanto divertimento ha reso benissimo in questa stagione tricolore. Dietro di loro non abbiamo visto molto di cui parlare sinceramente. Speriamo di sbagliarci.
La MX2 ha visto il dominio di Jan Pancar. Lo sloveno ha vinto la metà delle manche e non è andato mai oltre il terzo posto. Così il titolo per lui è già arrivato. Bellissime le sue rimonte, per nostra fortuna non riesce quasi mai a partire bene.
Così ha distrutto la concorrenza dei due stranieri della Fantic Maddii, Osterhagen e Tondel. Entrambi hanno lottato ma Fermo l’assenza di Hakon e la brutta giornata di Cornelius ha fatto sì che Pancar divenisse Campione MX2 di questa annata con una gara di anticipo.
Dietro di tre gli italiani. E qui casca l’asino. Valerio Lata ha passato un annata di alti e bassi ma comunque è quarto in classifica e l’unico che sembra in grado di poter diventare un protagonista nei prossimi anni.
Infatti, tolto Andrea Adamo che difficilmente rivedremo in questo campionato almeno nel breve periodo (la KTM ufficiale difficilmente lo farà partecipare) e Andrea Bonacorsi (stesso discorso anche per lui in Yamaha ma per il 2023 bisognerà vedere i suoi programmi soprattutto se Yamaha lo lascerà libero) non vediamo grossi profili in grado di poter vincere il campionato e soprattutto da buttare in campo internazionale.
Lugana, Tuani, Ciabatti e Bassi per fare dei nomi “possibili” dovranno migliorare di molto le loro prestazioni per poter ambire al titolo tricolore.
Nella Fast il nome nuovo è quello di Andrea Rossi. Lui in qualche occasione ha fatto vedere del potenziale, da sviluppare nei prossimi anni.
A cercare di indovinare tra Ruffini, Viano e Roncoli (lui è già Elite) vediamo i profili più interessanti per una crescita importante. Ci aspettiamo volentieri che qualcuno ci sorprenda già dal 2023.
Chiudiamo con un auspicio. Che Federazione, FX action e motoclub organizzatori continuino a lavorare per portare il campionato (già ad un buonissimo livello organizzativo) a riferimento in Europa. I progressi si vedono ma non basta ancora, e poi servono più soldi per i piloti. Senza di loro non c’è futuro. Vanno incentivati anche e soprattutto con un montepremi importante.
Trovare il modo è compito arduo, buon lavoro anche a voi. Ci vediamo alla Malpensa!