Fabio Tognella è l’uomo che ha fatto fare un salto sulla sedia ai non più giovanissimi quando è circolata la voce che la pista di Arsago Seprio avrebbe riaperto i battenti.
Fabio è nato ad Arsago Seprio e come i tanti abitanti della zona è cresciuto vedendo da dietro le reti quella grandiosa manifestazione che ogni anno portava sulla pista varesotta tutti i migliori piloti europei ed americani del momento.
Adesso, a distanza di più di 20 anni dall’ultimo Fast Cross disputato nel settembre del 2000, Fabio ha acquistato l’area del tracciato lasciata in totale abbandono in tutti questi anni e con un lavoro incredibile la sta riportando in vita.
Incontriamo Fabio appena sceso dalla moto da enduro dopo aver preso parte alla Green Pistons di enduro, una manifestazione che si svolge a fine stagione e che quest’anno ha avuto l’onore di riportare il rombo delle moto da fuoristrada nel mitico crossodromo di Arsago, dove si è disputata una prova speciale. Il resto della manifestazione poi si è svolta al Ciglione della Malpensa.
Ciao Fabio, incominciamo dall’inizio, quando ha iniziato le pratiche per recuperare Arsago Seprio?
Nel 2019, prima di tutto ci sono state delle difficoltà legate alle tantissime gomme presenti in pista. Anche se da sempre è stata identificata con le famose gomme gialle, le abbiamo dovute rimuovere e smaltire perchè un rifiuto come gli pneumatici è un grave problema e non è semplice da gestire. Poi una serie di altre attività per poter presentare tutte le domande per fare tornare l’area come zona sportiva, come lo era sempre stato. Essendo stata abbandonata da oltre 20 anni, la difficoltà era di trovare una soluzione con l’ente parco del Ticino che andasse bene a loro e anche al Comune di Arsago Seprio e ovviamente anche a quello che ho in mente di fare io.
C’è stato un periodo di attesa per ottenere i permessi, poi una volta sbloccata la situazione si è potuto iniziare prima a fare l’opera di bonifica e poi quella di recupero dell’area. Purtroppo, questo ha comportato anche disboscare gran parte dei famosi alberi che facevano da cornice al circuito. Le piante erano ormai mature o morte addirittura ed andavano abbattute, erano diventate pericolose. Il parco del Ticino ha dato ordine di tagliarle e noi abbiamo eseguito. Abbiamo preservato alcune specie di piante autoctone come le querce, allo scopo di preservare il territorio stesso. Il progetto prevede anche la piantumazione di tutta l’area, un’opera che è in programma nei prossimi mesi.
I tempi si sono allungati anche per la pandemia che negli ultimi due anni ha rallentato giocoforza il tutto.
Nel 2021 poi la prima manifestazione sportiva..
A fine agosto del 2021 così siamo riusciti a fare la prima manifestazione agonistica, di e-bike, anche se a porte chiuse. Una gara che è stata riproposta anche quest’anno a settembre. Sempre nel 2022 abbiamo ospitato poi una manifestazione di trail, corsa a piedi.
Poi questo fine settimana (22-23 ottobre) abbiamo ospitato la manifestazione Green Pistons, che ha riportato le due ruote a motore in questo tracciato dopo 22 anni. Vorrei ringraziare il presidente e il suo staff, perché si sono presentati in pista a dare una grossa mano mentre io stavo togliendo le gomme e mi hanno aiutato volontariamente senza che nemmeno ci conoscessimo. Quindi organizzare questa manifestazione è stato per me una sorta di ringraziamento per quello che hanno fatto, che oltre all’aiuto manuale, mi hanno dato anche la spinta psicologica ad andare avanti.
Ti appoggi ad un motoclub della zona?
Il Motoclub Somma Lombardo è quello con cui al momento collaboro, vuoi per la confidenza che avevo già con loro e l’amicizia che mi lega. Nulla toglie che non si possa collaborare anche con il motoclub Arsago Corse, creando magari una bella sinergia tra i due club. D’altronde il lavoro in pista non manca mai, un impianto fermo da 22 anni puoi immaginare quanto lavoro ha alle spalle.
A che punto sei con l’omologazione del tracciato?
L’omologazione la chiederò ad inizio 2023, in modo da essere in regola anche per ospitare le prime manifestazioni ufficiali. Vorrei iniziare facendo un passo alla volta, come ho sempre fatto, partendo da una terza categoria di omologazione.
E poi arriveranno le prime gare di motocross?
Ancora non ho le idee chiare su cosa fare di attività in pista, una volta che avrò tutte le carte in regola dalla Federazione poi getteremo le basi per iniziare a riportare le gare di motocross.
Non vogliamo bruciare le tappe, né tantomeno pestare i piedi a nessuno, come è nel mio stile voglio fare un passo alla volta. Non ti posso nascondere che il mio sogno è riportare una gara internazionale come il Fast Cross dove si è sempre svolto.
Ma quello che voglio dire è che il Fast Cross così com’è stato fino al 2000 è un evento ormai irripetibile, e mettere in pista tutti i migliori piloti americani ed europei attualmente è impossibile. Quell’epoca li è il passato e dopo 22 anni i tempi sono cambiati. Si può pensare di rifare una gara internazionale con alcuni piloti del Mondiale e qualche pilota di spicco dall’America ed è quello che ho in mente di fare nei prossimi anni.
Ripetere quello che ha fatto Giorgio Saporiti e la sua famiglia sarà impossibile?
Giorgio Saporiti è stato un personaggio unico ed irripetibile per quello che ha fatto qui. Io lavoro per recuperare una pista che altrimenti sarebbe diventata una discarica. Paolo Saporiti (figlio di Giorgio) lo conosco e siamo in contatto, mi sostiene nel mio lavoro dandomi anche dei consigli. Non vuole più metterci nulla in questo progetto, per il momento, poi magari in futuro chissà…
Per quanto riguarda le manifestazioni di motocross la mia idea è quella di organizzarne due-tre all’anno non di più. Per i semplici appassionati penso di aprire una volta all’anno, è una mia scelta e questa non sarà mai una pista come le tante altre che ci sono e che aprono tutti i giorni o quasi.
Questa non è mai stata una pista da allenamenti, e mai lo sarà, deve rimanere un tracciato di élite, dove chi vorrà entrarci quella volta all’anno si dovrà prenotare e se non ci riuscirà sarà per l’anno successivo.
Non solo motocross, ma si potranno organizzare anche altri eventi?
Sarà un centro polisportivo, non solo per le due ruote a motore, ma anche bici muscolari, e-bike e trail ed altri tipi di attività che stiamo studiando.
Voglio dare spazio allo sport generico, di discipline differenti, siamo anche adiacenti ad un campo da calcio e l’area diventerà quella più grande per lo sport della provincia di Varese e ci sarà spazio anche per le attività propedeutiche per la crescita dei bambini e dei ragazzi.
La zona paddock sarà allestita nella zona della vecchia partenza, con accesso diretto dalla strada provinciale. L’ingresso del pubblico invece sarà quello solito già in uso anche adesso.
I ringraziamenti finali sono doverosi e non saranno mai abbastanza…
Vorrei ringraziare tutti gli amici e i volontari che in questi anni sono venuti ad aiutarmi senza avere un ritorno, ma solo per amicizia e per sostenere questo sogno di riportare in vita Arsago. Questo mi ha aiutato tanto soprattutto a superare tutti gli ostacoli che si sono presentati una volta iniziati i lavori, con una mole di lavoro incredibile e che da solo non so se sarei riuscito ad affrontare soprattutto a livello mentale. Probabilmente anche il più pazzo avrebbe gettato la spugna davanti a quello che mi si è presentato davanti una volta aperti i cancelli.
Grazie Fabio e grazie a tutti voi che state riuscendo nell’impresa di riportare in vita questa pista. Tutto il mondo del motocross vi deve essere grato per questo.