Dopo il quinto MXGP della stagione in Portogallo, ad Agueda, facciamo il punto sulla situazione nelle due classi del Mondiale. La MXGP fino ad ora sembra un affare privato tra i due alfieri KTM Red Bull Factory Cairoli e Herlings.
Fare pronostici non è mai stato facile, in nessuno sport. Il motocross si sottrae difficilmente da questa regola anche se, nelle stagioni passate, qualche episodio di inizio anno (leggi infortuni) aveva fatto sbilanciare anche il peggiore degli statisti con pronostici a favore di chi poi, effettivamente, è arrivato alla fine vincitore del campionato del mondo.
Fino alla fine del percorso MX2 di Jeffrey Herlings il pronostico era quanto mai scontato a suo favore anche se poi, ovviamente, le variabili che si incontrano durante la lunga stagione del cross mondiale, hanno fatto la differenza e per due volte (2014 e 2015) “The Bullet” non è riuscito a rispettare le supposizioni iniziali. Stesso discorso per le predizioni fatte per la MXGP, soprattutto nel 2016, quando (dopo aver lasciato il titolo 2015 nelle mani di Febvre) il ritorno alla vittoria di Tony Cairoli sembrava annunciato ma che invece è stato disatteso a causa di un infortunio a inizio stagione che ha poi condizionato tutto il campionato del siciliano. Ma, anche se come dimostrato, è sempre difficile sbilanciarsi sui presunti o probabili vincitori, mai come quest’anno è stato difficile fare un pronostico indicando con elevate probabilità quello che alla fine potrebbe fregiarsi della palma del migliore.
Pronostico che invece sembra già azzeccato se riferito al fatto che, per la stagione 2017, si dovrà aspettare fino alla fine dell’ultimo giro per conoscere i nomi dei vincitori delle due categorie. Sono passati “soltanto” cinque GP dall’inizio di stagione e nelle due classi iridate è veramente difficile assegnare a un solo pilota l’etichetta di favorito d’obbligo. Nella MX2, dopo un inizio scoppiettante di Pauls Jonass (6 vittorie su 6 manche disputate) abbiamo assistito alle affermazioni di Jorge Prado, il ragazzino “terribile” battente bandiera spagnola che, con due vittorie di GP e la sua prima “doppietta” ha ridotto il distacco dalla leadership del mondiale a soli 14 punti ma soprattutto ha dimostrato che l’infortunio pre campionato (gomito fratturato) è stato assorbito quasi totalmente. Per Jonass la strada verso la conferma del numero 1 in tabella si sta facendo sempre più irta, manche dopo manche e durante gli ultimi due GP sembra aver accusato il colpo delle due affermazioni di Prado. Un campionato che sarà lungo per entrambi ma un campionato che si preannuncia “a due”, fino alla fine.
Stesso discorso vale per la MXGP dove il campione in carica Tony Cairoli e lo sfidante Jeffrey Herlings hanno dimostrato di fare “un altro sport” rispetto al resto del pacchetto di mischia della MXGP targata 2018. Hanno lottato ogni manche fino alla fine e con ogni probabilità lo faranno per il resto della stagione. Dieci manche disputate e nessuno degli altri avversari è mai riuscito a inserire nella lotta per la singola affermazione. Sette vittorie per Herlings e tre per Cairoli, 4 a 1 il conteggio delle vittorie a favore dell’olandese ma soltanto sedici i punti che li separano.
La lotta a due è iniziata e con ogni probabilità durerà, fino alla fine. Detto di coloro che al momento sembrano gli unici in grado di lottare per la vittoria delle due corone iridate, bisogna scendere di un gradino abbastanza alto, in quanto a centimetri di valore, per trovare il resto del gruppo dei piloti, candidati alla medaglia di bronzo.
Nella classe minore, in mezzo alla solita bagarre tra giovani si è fatto vedere il danese Thomas Olsen, rivelazione del campionato 2017, concluso al terzo posto. Con una serie costante di risultati è terzo in classifica generale anche se non ha dato ancora l’idea di poter competere con i primi due. Chi invece ha fatto vedere di essere in grado di inserirsi nella lotta per la vittoria, almeno di manche, è stato Thomas Covington che però, dopo la vittoria di gara 2 a Pietramurata, è incappato in un infortunio nella prima manche in Portogallo (distorsione ginocchio sinistro) che lo ha fatto precipitare in undicesima posizione nella graduatoria generale. Tutti gli altri sembrano molto distanti dalle posizioni del podio e i distacchi in classifica lo evidenziano. Ben Watson (quarto in classifica) si trova a -75 punti dal vertice, Jed Beaton, che chiude la top five, è distaccato di 87 lunghezze da Jonass. Distanze che, anche se restano da disputare quindici GP (30 manche), marcano in maniera evidente le differenze tra l’accoppiata Jonass-Prado e il resto del gruppo.
Un gruppo all’interno del quale si trovano a lottare anche i piloti italiani ma che, purtroppo, non possono godere del pronostico di vincenti. Vincenti no, ma piazzati si, soltanto che al momento i piazzamenti nella classifica di campionato non sono proprio all’altezza delle aspettative. In diciottesima posizione troviamo Samuele Bernardini che all’ultima stagione in MX2 per questioni anagrafiche (ricordiamo che la categoria è riservata agli under 23) non sta raccogliendo i risultati sperati. Anche se in rientro dopo un infortunio con conseguente intervento chirurgico (ginocchio), Bernardini paga una condizione fisica ancora precaria che lo mette in difficoltà dopo metà del tempo di ogni manche. Alle sue spalle (diciannovesimo), Michele Cervellin. Una posizione poco veritiera rispetto al reale valore del poliziotto, ma la causa è certa, dato l’infortunio patito in Argentina che lo ha costretto allo stop per due GP. Michele è in netto recupero e la vittoria nella manche supercampione nell’ultimo round del campionato italiano a Ponte a Egola ne è la dimostrazione. Speriamo che dal prossimo GP, inizi il recupero anche nelle classifiche delle manche mondiali, per riportarsi verso la top ten iridata. Risultano in classifica anche Simone Furlotti (venticinquesimo), Nicola Bertuzzi (trentesimo) e Morgan Lesiardo (trentatreesimo). Se per Bertuzzi si tratta delle prime apparizioni a livello internazionale, dopo aver disputato soltanto due prove dell’europeo 250 nel 2017 (Italia e Francia) e di conseguenza ogni singola gara diventa un prezioso bagaglio di esperienza, ci si aspettava nettamente di più da Furlotti e Lesiardo che l’europeo 2017 lo avevano dominato chiudendo rispettivamente al secondo e al primo posto.
Per Furlotti, questo risultato è purtroppo frutto di due infortuni: il primo (agosto 2017) che gli è costato il titolo europeo (era leader della classifica a tre prove dal termine) e il secondo (dicembre 2017) che invece lo ha condizionato per tutto il periodo di preparazione invernale. Anche lui, come Cervellin, sembra sulla via di un completo recupero e il secondo posto assoluto nel campionato italiano (Ponte a Egola), proprio alle spalle del veneto, ne è la conferma. Conferme che invece tardano ad arrivare per Morgan Lesiardo che nel mondiale ha dato l’impressione di non entrare mai “in partita”.
Dopo l’esperienza nel Team Factory Kawasaki che lo aveva ingaggiato a seguito della vittoria del campionato europeo facendogli disputare alcuni GP del finale di stagione 2017, era lecito aspettarsi qualche risultato almeno nelle vicinanze della top ten iridata. Cosa che invece è andata ampiamente disattesa e i tre punti raccolti (tre volte ventesimo su dieci manche) ne sono la prova.
Tornando alla MXGP dove il duello a due “fino alla fine tra Cairoli e Herlings, sembra l’unico pronostico possibile, anche e soprattutto in questo caso, si scende di un alto gradino di qualità per trovare quelli che ha inizio stagione pensavano di essere i loro avversari. Al terzo posto della graduatoria generale dopo 5 GP disputati troviamo il campione della MXGP 2015 Romain Febvre (-72 punti). Dopo l’infortunio del 2016 (forte trauma cranico) mentre era in testa al mondiale, e dopo aver ripetuto un’esperienza quasi simile in Sardegna (inizio stagione 2016) il francese non è più riuscito a riprendere quota e anche in questa stagione ha viaggiato tra la settima posizione e la terza in manche (terzo in gara 1 in Spagna e in Italia). Un po’ poco per pensare di inserire nella lotta al titolo. Alle sue spalle, quarto, Clement Desalle (-76 punti) che terzo in manche è arrivato quattro volte e una volta invece ha chiuso secondo alle spalle di Herlings (gara 1 in Italia, con Cairoli in difficoltà per un sasso incastrato nella pinza freno che nei primi giri lo aveva rallentato). Desalle è comunque sembrato l’unico che in questo inizio di stagione poteva sperare di impensierire i due della KTM.
Chiude attualmente la top five della classifica iridata Gautier Paulin (-94 punti). Il francese ha fatto segnare il “solito” inizio di campionato in sordina ma questa volta non ha dimostrato il “risveglio” nemmeno a Valkenswaard dove negli ultimi anni aveva sempre combattuto alla pari con i migliori vincendo i GP nel 2015 e 2017.
In MXGP il “pacchetto” tricolore è completato da Alessandro Lupino e Ivo Monticelli. Lupino, al quarto anno nella massima categoria (debutto nel 2014 ma stagione finita dopo un solo GP per infortunio) si trova attualmente in diciassettesima posizione (52 punti) in un campionato dove ci sono schierati 12 piloti ufficiali e almeno altri 6 accasati a team satellite direttamente seguiti dalla casa madre. Una posizione non esaltante e sicuramente migliorabile, ma nel corso di questi anni possiamo di certo affermare che il “lupo” sta disputando la sua migliore stagione in sella alla moto “grande”.
È invece al debutto in MXGP Ivo Monticelli al momento ventiseiesimo in graduatoria con 9 punti (6 conquistati in Argentina al primo GP). Il marchigiano si è presentato nella massima categoria dopo le ultime stagioni in MX2 che di certo non lo hanno appagato e ha messo in pista una voglia di far bene e anche uno stile di guida che ci ha fatto rivedere il Monticelli dei giorni migliori. In MXGP “non si gioca” e Ivo ne è consapevole e questo periodo di adattamento lo ha notevolmente migliorato gara dopo gara, Ora aspettiamo qualche “scatto” che lo porti a ridosso dei migliori 15 della categoria. Cinque di venti, questi i GP già messi nel cassetto, esattamente un quarto di stagione disputata e ovviamente nulla è scontato e nessuno ha ancora vinto ma di certo quello che ci aspetta a partire dal prossimo GP (Russia 1° maggio) sarà un campionato incerto, fino alla fine.
-Enzo Tempestini-