Il motoclub Fermignanese è uno dei sodalizi più attivi nelle Marche del motocross. Abbiamo scambiato alcune battute con il loro Presidente Michele Di Lorenzi, tra presente e futuro.
Dopo l’acquisizione del circuito “La Ginestra” il motoclub ha chiaro l’obbiettivo. Portare a Fermignano (PU) gare titolate. Per questo i progetti sono ambiziosi e i lavori sono in programma, fermati solo da questo brutto periodo.
Michele Di Lorenzi ci ha dedicato un po’ del suo tempo per aggiornarci su tutto e fare anche una piccola analisi del momento del nostro movimento. Buona lettura!!
Ciao Michele, benvenuto tra noi!
Iniziamo parlando di questo periodo, il corona virus in che modo ha pesato sul vostro impianto? Se puoi fai capire ai lettori sul come e sul quanto (se si può dire) sta pesando questa situazione?
Ciao ragazzi, grazie per questo spazio.
Premettendo che noi siamo in una provincia in cui il livello di contagi e altissimo e si è manifestato già da fine febbraio e che il nostro impianto, per nostro buon senso, è già chiuso da inizio marzo e più precisamente dall’ ultima data di allenamento del 1 marzo, il primo problema che può essere evidenziato indubbiamente è quello economico. La problematica attuale pesa notevolmente su questo lato dal momento che su una stagione di 10 mesi è molto probabile arrivare ad una perdita del 30% di attività e conseguentemente di liquidità. Ma questo non è il fattore principale, il fattore principale è il non potersi allenare, e questa problematica riguarda tutti i piloti sia professionisti che amatoriali. Questo è il problema principale perché abbiamo perso 2-3 mesi di questo sport da noi molto amato.
Tutto ciò peserà anche nell’organizzazione delle gare di qualsiasi livello? Che tipi di problemi potrebbero esserci?
Certo che pesa nell’organizzazione delle gare di qualsiasi livello! Il primo problema sarà quello di poterle gestire in sicurezza dal punto di vista della prevenzione al contagio del Covid-19. In secondo luogo,soprattutto in una regione come la nostra dove gli ospedali sono da mesi concentrati sulla risoluzione del problema sanitario contingente, tralasciando quasi totalmente l’attività ordinaria. Saranno le strutture sanitarie a doverci dare l’ok ad uno sport come il nostro che in effetti ha un indice di infortunio non basso. Ci dovranno garantire l’accesso ai pronto soccorso durante le manifestazioni.
Dopo l’acquisto del terreno, la pista ha beneficiato di lavori importanti (restyling della pista, bagni e docce ad esempio) che la stanno proiettando verso l’organizzazione di gare più titolate. Ci spieghi quali sono oltre a questo i lavori futuri che vi porteranno ad essere un impianto di livello nazionale?
Abbiamo in cantiere un progetto molto ambizioso che a breve sarà ultimato e presentato al CONI e a tutti gli enti competenti. Prevede il completo adeguamento del paddock con ampliamento, nuovi servizi energia, illuminazione, lavaggi nuovi, nuova palazzina bar-ristorante, nuova palazzina servizio gare, ampliamento numero docce e servizi igienici (uomini e donne), allargamento, sistemazione ed illuminazione strada di accesso al crossodromo dalla provinciale. I lavori dovevano iniziare subito dopo l’estate ed è per questo che abbiamo scelto le due gare entro il mese di giugno, ma è ovvio che a causa della situazione contingente, il tutto dovrà essere posticipato.
La paura che molte attività possano non riaprire è alta. Credi che anche i crossodromi potrebbero correre lo stesso rischio?
No, essendo delle attività non a scopo di lucro, e quindi tutta basata sul volontariato, non vedo il motivo per il quale non dovrebbero riuscire a riaprire, anche se con molte difficoltà.
Parliamo, visto che ne sei il responsabile a livello regionale nelle Marche, di competizioni. I vari campionati regionali nel prossimo futuro trarranno un beneficio da questa situazione secondo te? In che modo?
Se saranno i regionali non lo so, ma noi naturalmente tenteremo di portare a termine il regionale nel miglior modo possibile e con tutte le dovute precauzioni. Riuscire ad ipotizzare una data ben precisa al momento risulta essere molto difficile, visto che i piloti sono fermi da alcuni mesi. La mia ipotesi è di allenarsi da metà maggio a metà giugno per poi iniziare con le gare e prolungare le date anche al mese di novembre,naturalmente sfruttando tutto il periodo estivo.
A mio avviso sarà molto difficile trarre beneficio da questa situazione, ma sicuramente torneremo alla normale attività e questo sarà già un successo.
Come credi si ridimensioneranno i piloti? Anche gli allenamenti in pista in settimana subiranno un brusco abbassamento?
Non credo che ci sarà un brusco abbassamento degli allenamenti, anche se il periodo con più piloti in pista è sicuramente quello passato. L’unico calo sarà dovuto dalle gare dei vari campionati che saranno molto ravvicinate.
In che modo la Federazione potrebbe aiutare questo sport a rendere meno difficile una ripresa delle attività? Voi come moto club avete delle idee per “aiutare” i vostri tesserati?
E’ ancora presto per decidere come potremmo aiutarli, ma sicuramente faremo il possibile per farlo. Per quanto riguarda la Federazione non saprei.
Qual è, per chiudere, il tuo auspicio per il futuro del motocross?
Il mio auspicio è che si torni al più presto alla totale normalità.
TUTTO SUI NOSTRI PARTNER NELLA SEZIONE VETRINA, CLICCATE QUI!!!