Quinto capitolo della rubrica a ruota libera, torniamo sull’argomento Fmi vs. enti di promozione sportiva. Dopo che in un mese non si sono avute le risposte che si aspettavano.
A scrivere in questa rubrica ospitiamo Ezio Cassiani, presidente del Motoclub la Quercia di Castelvetro (Mo) e gestore dell’MX Park la Barbaiola. Leggete QUI LA SUA INTERVISTA DEL 2017 sul sito MotocrossRomagna.it.
Dopo un mese dall’articolo pubblicato su questa rubrica tu cosa ai capito?
Onestamente niente, si non abbiamo capito niente. Una riunione da parte dell’ente di promozione sportiva più in voga nella mia regione e il solito articolo di alcuni comitati regionali FMI che rivendicano i loro diritti e niente di più. In buona sostanza siamo stati lasciati liberi di agire e di pagarne le conseguenze poi. Rimango sempre della mia idea, siamo Italiani e nasciamo con il tarlo del volersi a tutti i costi complicare la vita. Li siamo maestri senza saperlo.
Dammi una tua opinione in merito…
Certo, la prima cosa è che la Federazione ha perso tesserati e questo non va bene per vari motivi . La seconda è che alcune sigle hanno sconfinato.
Rimani della tua idea o pensi che vada bene così?
Rimango della mia idea, è l’occasione giusta per ridefinire una volta per tutte i confini e le competenze di ognuno. Una volta era così, la Fmi aveva circuiti con i quali svolgeva attività nazionale e regionale, le altre sigle avevano impianti più di periferia, era perfetto.
Ci sono problemi importanti da risolvere al di là delle prese di posizione di entrambi. Gli allenamenti sono da definire se si possono svolgere tutti insieme o si devono dividere. Onestamente mi sembra una cosa “all’italiana”, qualsiasi mezzo può circolare per strada a prescindere dalle assicurazioni e noi NO. Mi sembra di sognare.
Cosa ti aspetti?
Che si chiarisca una volta per tutte con una risposta chiara e precisa da parte del Coni. Non lo trovo professionale, noi dobbiamo essere informati e tutelati, con queste cose non si scherza .
