Oggi affrontiamo un tema importantissimo che da alcuni anni sembra essere sfuggito al controllo di tutti ovvero la sicurezza dei nostri tracciati.
A scrivere in questa rubrica ospitiamo Ezio Cassiani, presidente del Motoclub la Quercia di Castelvetro (Mo) e gestore dell’MX Park la Barbaiola. Leggete QUI LA SUA INTERVISTA DEL 2017 sul sito MotocrossRomagna.it.
Il nostro sport è diventato pericoloso, rispetto a 10/15 anni fa sono aumentati gli incidenti e quelli importanti sono diventati più frequenti. Cerchiamo di capire le origini del “male”.
Come mai è successo tutto questo? Le moto in primis, a seguire i tracciati sempre più veloci e meno tecnici e a mio avviso l’età media del praticante.
Le moto devono proseguire il loro cammino tecnologico e non vedo come si possa intervenire… Certo la moto non la puoi cambiare, ma dare un indirizzo preciso a chi la può guidare si e questo avviene col minicross e anche dopo per questione di giovane età.
Io aggiungerei un limite a chi non ha esperienza, vedi un praticante non prima dei diciamo 3/4 anni di esperienza, non può guidare un 450 e lo metterei sulla licenza che a mio avviso deve essere come la patente con la penale che se il praticante non segue le regole ( tutte) l’assicurazione in caso di infortunio non risarcisce il premio dell’incidente. Inizierei a responsabilizzare chi è realmente l’interessato numero uno di un eventuale errore che può causare un sinistro o un danno a terzi.
Limiterei anche il 450 agli over 55/60 a meno che non abbiano avuto esperienza di un certo livello in passato. Il 450 non lo possono guidare tutti, sono troppo facili e portano ad esagerare senza accorgertene. Lo era anche il 500 2 tempi di molti anni fa per una questione opposta.
Limitare il 450 a chi non ha un esperienza sufficiente mi sembra un idea sensata ma non tutti ci mettono lo stesso tempo per imparare… Certo ognuno ha il suo tempo anche grazie a madre natura e al tempo che gli dedica. Però ci sono dei tempi che servono per tutti come la mente e il fisico che deve per forza abituarsi a stress e fatiche che sono importanti e serve tempo. Poi c’è il resto che non è da meno come i salti e il comportamento in pista. Pensandoci bene 3 anni sono pochi aumenterei a 4/5. Sono sempre dell’idea che il praticante vada tutelato dove è possibile, ma con le sue responsabilità.
Ma gli over 55/60 perché? Io li vedo e noto un cambiamento dovuto allo sforzo fisico, al fisico stesso, l’età poi non ti permette di guidare come quelle moto sono state concepite. Dopo i 50 più o meno se uno non ha una vita sana e si allena regolarmente non solo in moto, si diventa goffi, non si curva, non si ci alza e si affronta buona parte della pista a sedere. Poi c’è il fattore riflessi che vengono a mancare e questo complica la vita per quanto riguarda la velocità della moto e l’ostacolo da affrontare, come salti, curve ecc ecc. Per questo dico che solo con una buona esperienza a certi livelli puoi limitare il danno. Sono convinto della limitazione per garantire più sicurezza a se stessi e agli altri visto che non sono soli in pista.