Le nostre scelte possono condizionare in un modo e nell’altro le nostre vite, sportive e non. Ed anche un campionato….
Quest’anno, applicando il tutto all’Italiano Elite MX2, è stato un torneo che ha vissuto su episodi fondamentali per il risultato finale, in attesa poi di quello ufficiale dopo il reclamo di Castel San Pietro.
In questo sport spesso e volentieri i piloti devono ragionare in pochi decimi, cogliere l’attimo giusto per un sorpasso o magari per accontentarsi di un posizionamento. Non dimentichiamoci che pur essendo professionisti rimangono pur sempre giovani combattenti, nessuno di loro molla di un centimetro. Ed un centimetro a volte può risultare decisivo.
La nostra riflessione è incentrata sui tre piloti che hanno chiuso il torneo sul podio: Cervellin, Guadagnini e Forato. Ecco gli episodi che ne hanno condizionato l’annata, ovviamente lasciamo fuori eventuali guai tecnici che nulla hanno a che vedere con le nostre considerazioni.
Partiamo da Montevarchi, gara due della MX2. Il primo “scontro” è avvenuto li. Forato era appena passato in testa alla manche dopo aver vinto la prima, proprio ai danni di Cervellin. Dopo qualche centinaio di metri il pilota delle Fiamme Oro lo riattacca in staccata infilandosi in un corridoio troppo stretto per tutti e due. Risultato caduta di entrambi. Ma il Cerve riparte e va poi a vincere la manche, Forato collezionerà un altro zero per la rottura della moto forse provocata da quel contatto.
Dopo Savignano si arriva a fine Giugno alla Malpensa per la quarta prova. Cervellin ci arriva con un vantaggio rassicurante su Guadagnini, Forato era ancora più indietro. Dopo una prima manche dominata dai piloti del Maddii racing si arriva a gara due, molto combattuta. Siamo all’ultimo giro e Cervellin prova un attacco disperato ai danni del compagno di squadra Adamo per il secondo posto. Come tutti sapete il risultato è una brutta caduta per entrambi. Michele addirittura si infortuna seriamente ad un polso che si dovrà operare perdendo così due mesi fondamentali di Mondiale MX2 e mettendo a rischio il titolo italiano, i tempi di recupero sembravano lunghi.
Guadagnini con una bella prestazione si avvicina minacciosamente in classifica infatti.
Si arriva così a fine Agosto a Ponte a Egola dove c’è grande battaglia, il Cerve si difende in condizioni fisiche precarie ed a fine giornata Guadagnini rosicchia ancora punti portandosi a sole 8 lunghezze dal campione 2018.
Ed eccoci a Castel San Pietro, dopo la prima manche Cervellin sembra aver guadagnato quei punti decisivi per il titolo (lui 4° e Guadagnini 9°) ma in gara due le cose si ribaltano portando Mattia per la prima volta al comando del campionato per soli sette punti. Rimane l’ultima gara, la Supercampione.
Le scelte oltre che dei piloti sono anche dei loro team. Ci siamo chiesti molte volte se il Maddii racing abbia pianificato questa giornata, al contrario ha lasciato a Guadagnini e Forato carta bianca per le gare.
Ma la vittoria di Forato in gara due ai danni proprio di Guadagnini, calcolatrice alla mano, ha tolto quei 40 punti (Mattia finirà secondo) che lo avrebbero laureato Campione Italiano matematicamente, rendendo inutile l’ultima gara.
Altre due decisioni hanno poi scatenato il finale thrilling del campionato nella Supercampione.
La prima riguarda i piloti del Maddii racing. Perché mettersi al cancello in quella posizione? In una gara che doveva essere in difesa, mettersi in quel punto del cancello, entrambi tutti a DX, con spazi di fuga inesistenti visto che alla loro destra c’era la rete, dando modo a Cervellin di affiancarli e tentare quella che secondo noi è stata una manovra disperata?
Non sarebbe stato meglio piazzarli più al centro del cancello per limitare i rischi di una qualsiasi manovra di disturbo?
La risposta ovviamente ce l’hanno solo i due ragazzi ed il loro team. Noi ovviamente facciamo delle congetture. Ma crediamo anche che avranno valutato tutte le ipotesi, a torto o a ragione non si sa.
In ultimo la manovra di Cervellin in partenza, che scatta con un pelo di anticipo e chiude la traiettoria a Guadagnini. I due a quel punto si agganciano. Ad avere la peggio però sono i ragazzi della Husqvarna che cadono entrambi ripartendo ultimissimi. L’Italiano, in pista, si decide così a favore di Cervellin che rimane in piedi e scappa via.
Adesso, dopo il comprensibile reclamo del Maddii racing, la palla è passata al Giudice Sportivo che a giorni prenderà una decisione che potrebbe ribaltare il risultato o confermarlo.
Ma le SCELTE, queste come sempre fanno la differenza. Cervellin quest’anno è stato al centro di alcuni episodi al limite, quella della Supercampione è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’opinione degli appassionati.
Conoscendo il ragazzo, crediamo al fatto che non era sua intenzione procurare tutto questo polverone. Ma le sue SCELTE lo hanno portato fin qui. La sua è stata una stagione tribolata con all’orizzonte un cambio di cilindrata obbligata per il 2020. Persa la possibilità di rimanere in MXGP con il suo team (l’SM Action non lo ha confermato, non sappiamo se l’incidente della Malpensa abbia condizionato tale decisione) e messo pesantemente a rischio anche il titolo tricolore, Michele ha tentato il tutto per tutto cercando di ostacolare i rivali.
Ma ripetiamo, secondo noi non c’era l’intenzione di buttarli a terra.
Attendiamo……un’altra SCELTA. Questa si decisiva per tutti.
Ma ricordate cari appassionati. Non c’è bisogno di usare certi termini e soprattutto farlo con tanta cattiveria per giudicare l’accaduto. Avranno sbagliato o no restano sempre un nostro patrimonio. Parliamo di tutti tre.
Cervellin fino allo scorso anno era il riferimento in MX2, Forato e Guadagnini sono il nuovo che avanza. Teniamoceli stretti, magari tiriamogli le orecchie quando sbagliano, ma sempre con toni giusti.
Rimangono dei giovani, impulsivi il più delle volte.
In fondo anche questo è MOTOCROSS!!
Appena avremo la decisione faremo i complimenti al vincitore ma anche agli altri due, ci hanno fatto e ci faranno divertire ancora per parecchi anni. Per questo ci vuole prima di tutto rispetto, quello che è mancato negli ultimi giorni.